Valdoxan, Thymanax per la depressione maggiore: nuova controindicazione all’uso e richiamo all’importanza del monitoraggio della funzionalità epatica


Gli operatori sanitari sono stati informati in merito a casi di grave epatotossicità correlati all’uso di Agomelatina ( Valdoxan / Thymanax ); è stata sottolineata l’importanza del monitoraggio della funzionalità epatica.
Il richiamo dell’AIFA ( Agenzia Italiana per il Farmaco ) fa seguito alle ulteriori segnalazioni di casi di gravi reazioni avverse epatiche con Agomelatina.

In pazienti trattati con Agomelatina sono stati riportati casi di danno epatico, inclusa insufficienza epatica con esito fatale o trapianto di fegato in pazienti con fattori di rischio per danno epatico.

Agomelatina è controindicata in pazienti con livelli di transaminasi sieriche che superano di 3 volte il limite superiore della norma.

I medici prescrittori devono far effettuare i test di funzionalità epatica a tutti i pazienti in trattamento con Agomelatina e di interrompere il trattamento con Agomelatina se un paziente presenta sintomi o segni di danno epatico.

I pazienti devono essere informati dei sintomi di un potenziale danno epatico, e devono essere avvisati di sospendere immediatamente l’assunzione di Agomelatina e di rivolgersi con urgenza a un medico, se compaiono tali sintomi.

L’efficacia e la sicurezza di Agomelatina ( 25-50 mg/die ) sono state dimostrate nei pazienti anziani con depressione ( età inferiore ai 75 anni ). Non è stata dimostrata una efficacia significativa in pazienti di età maggiore o uguale a 75 anni. Pertanto Agomelatina non deve essere utilizzata in pazienti di età uguale o superiore a 75 anni.

Ulteriori informazioni sulla sicurezza

Agomelatina è un medicinale autorizzato per il trattamento degli episodi di depressione maggiore nei pazienti adulti.

Il rischio di aumento delle transaminasi nei pazienti che assumono Agomelatina è noto fin dall'autorizzazione all’immissione in commercio del febbraio 2009.

Nell’esperienza post-marketing sono stati riportati in pazienti trattati con Valdoxan / Thymanax, casi di danno epatico, inclusi insufficienza epatica ( alcuni casi con esito fatale o trapianto di fegato in pazienti con fattori di rischio di danno epatico ), aumento degli enzimi epatici di 10 volte superiore al limite superiore del valore normale, epatite e ittero.
La maggior parte di queste alterazioni si è verificata durante i primi mesi di trattamento. Il tipo di danno epatico è prevalentemente di natura epatocellulare.
Le transaminasi sieriche sono solitamente tornate a livelli normali con l’interruzione del trattamento con Agomelatina.

Una revisione dei dati degli studi clinici ha mostrato che l’aumento delle transaminasi ( maggiore di 3 volte il limite superiore del valore normale ) è stato osservato in pazienti trattati con Agomelatina, in particolar modo nei pazienti che ricevevano una dose di 50 mg ( 2.5% rispetto a 1.4% di quelli trattati con 25 mg ).
Alcuni pazienti trattati nella pratica clinica quotidiana hanno presentato reazioni epatiche a seguito di un aumento del dosaggio.

Poiché dall’analisi dei casi risulta che le raccomandazioni contenute nelle informazioni del prodotto non sono state strettamente seguite ( monitoraggio della funzionalità epatica, fattori di rischio per danno epatico ), l’EMA ( European Medicines Agency ) ha concluso che i benefici di Agomelatina superano i rischi se si introducono ulteriori misure atte a minimizzare i rischi. Conseguentemente, le informazioni del prodotto devono essere rafforzate inserendo la controindicazione al medicinale nei pazienti che presentano transaminasi superiori di 3 volte il limite superiore del valore normale; inoltre, è necessario ricordare ai medici prescrittori le avvertenze esistenti, sopra descritte, relative alla funzionalità epatica. E’ inoltre necessario ricordare ai medici prescrittori di far effettuare i test di funzionalità epatica in tutti i pazienti che assumono Agomelatina: all’inizio del trattamento, dopo 3 settimane e 6 settimane ( fine della fase acuta ), e dopo 12 settimane e 24 settimane ( fine della fase di mantenimento ), agli stessi intervalli di tempo sopra descritti quando si aumenta il dosaggio di Agomelatina, quando clinicamente indicato. Qualunque paziente che presenti un aumento delle transaminasi sieriche deve ripetere i test di funzionalità epatica entro 48 ore.
Agomelatina è controindicata nei pazienti affetti da compromissione della funzionalità epatica, ad esempio cirrosi o epatopatia in atto.
Infine, considerando la mancanza di un beneficio significativo nei pazienti molto anziani e la vulnerabilità di questa popolazione, Agomelatina non deve essere usata in pazienti di età uguale o superiore a 75 anni. ( Xagena2013 )

Fonte: AIFA, 2013

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