Trattamento della stenosi valvolare aortica sintomatica grave mediante terapia ad ultrasuoni non-invasiva


La stenosi aortica calcifica viene comunemente trattata mediante sostituzione chirurgica o transcatetere della valvola aortica; tuttavia, molti pazienti non sono considerati candidati idonei per questi interventi a causa di gravi comorbilità e di un’aspettativa di vita limitata.

Pertanto, le terapie non-invasive potrebbero offrire possibilità terapeutiche alternative in questi pazienti.

Sono state valutate la sicurezza della terapia a ultrasuoni non-invasiva e la sua capacità di migliorare la funzione valvolare ammorbidendo il tessuto valvolare calcificato.

Questo studio prospettico, multicentrico, a braccio singolo ha arruolato 40 pazienti adulti con stenosi valvolare aortica sintomatica grave in tre ospedali in Francia, Paesi Bassi e Serbia nel periodo 2019-2022.

I pazienti sono stati trattati con terapia ad ultrasuoni non-invasiva transtoracica.

I follow-up sono stati programmati a 1, 3, 6, 12 e 24 mesi.

Gli endpoint primari erano i decessi correlati alla procedura entro 30 giorni e il miglioramento della funzione della valvola.

Sono stati riportati i dati a 6 mesi.

Sono stati inclusi 40 pazienti ad alto rischio con un punteggio medio STS ( Society of Thoracic Surgeons ) del 5.6% e molteplici comorbilità gravi.

L'endpoint primario, la mortalità correlata alla procedura, non si è verificato; inoltre non sono stati segnalati eventi cerebrovascolari o potenzialmente letali.

Il miglioramento della funzione valvolare è stato confermato fino a 6 mesi, riflesso da un aumento del 10% dell'area media della valvola aortica da 0.58 cm2 al basale a 0.64 cm2 al follow-up ( P=0.0088 ) e una diminuzione del 7% nel gradiente di pressione media da 41.9 mm Hg a 38.8 mm Hg ( P=0.024 ).

A 6 mesi, il punteggio della NYHA ( New York Heart Association ) è risultato migliorato o stabilizzato in 24 pazienti su 25 ( 96% ) e il punteggio medio del questionario sulla cardiomiopatia di Kansas City era migliorato del 33%, da 48.5 a 64.5.

Un evento avverso grave correlato alla procedura si è verificato in un paziente che presentava una diminuzione transitoria della saturazione periferica di ossigeno.
Gli eventi avversi non-gravi includevano dolore, disagio durante il trattamento e aritmie transitorie.

Questa nuova terapia a ultrasuoni non-invasiva per la stenosi aortica calcificata si è rivelata sicura e fattibile. ( Xagena2023 )

Messas E et al, Lancet 2023; 402: 2317-2325

Cardio2023



Indietro

Altri articoli

Sunvozertinib è un inibitore orale, irreversibile e selettivo della tirosina chinasi che presenta un profilo di sicurezza favorevole e un'attività...


Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...


I sintomi vasomotori ( VMS ) colpiscono molte persone in postmenopausa e influiscono sul sonno e sulla qualità di vita. Una...


La prognosi dei pazienti con linfoma di Hodgkin sfavorevole allo stadio iniziale rimane insoddisfacente. Sono state valutate l'efficacia e la...


La malattia del trapianto contro l'ospite ( GVHD ) del tratto gastrointestinale ( GI ) è la principale causa di...


Trecondi, il cui principio attivo è Treosulfan, è un medicinale somministrato ai pazienti prima di un trapianto di midollo osseo...


La frattura dell’anca è la lesione più comune che richiede trattamento ospedaliero. Ci sono controversie riguardo all'uso del cemento osseo...



L'isterectomia è una procedura comune utilizzata per trattare diverse condizioni ginecologiche. L’associazione tra isterectomia per indicazione benigna e incontinenza urinaria...


Gli inibitori della Janus chinasi ( JAK ) approvati per la mielofibrosi forniscono miglioramenti della milza e dei sintomi, ma...