Valutazione della plasmaferesi rispetto all'immunoglobulina come primo trattamento dopo una terapia corticosteroidea sistemica inefficace per pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica
La sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica ( SJS/TEN ) sono reazioni avverse cutanee gravi e i pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica spesso necessitano di terapia intensiva.
Tuttavia, vi sono prove limitate sugli esiti clinici della terapia immunomodulante, inclusa la plasmaferesi e l’immunoglobulina endovenosa ( IVIG ) nei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Sono stati confrontati gli esiti clinici dei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica trattati prima con plasmaferesi rispetto a quelli trattati prima con immunoglobulina endovenosa dopo una terapia corticosteroidea sistemica inefficace.
Questo studio retrospettivo di coorte ha utilizzato i dati di un database nazionale in Giappone che comprendeva più di 1.200 ospedali ed è stato condotto dal 2010 al 2019.
Sono stati inclusi pazienti ricoverati con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica che hanno ricevuto plasmaferesi e/o terapia con immunoglobulina endovenosa dopo l'inizio di una terapia corticosteroidea sistemica equivalente a Metilprednisolone con almeno 1.000 mg/die entro 3 giorni dal ricovero.
I dati sono stati analizzati da ottobre 2020 a maggio 2021.
I pazienti che hanno ricevuto terapia con l’immunoglobulina endovenosa o plasmaferesi entro 5 giorni dall'inizio della terapia sistemica con corticosteroidi sono stati inclusi rispettivamente nei gruppi immunoglobulina endovenosa e plasmaferesi.
Gli esiti principali erano mortalità intraospedaliera, durata della degenza ospedaliera e costi medici.
Su 1.215 pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica che avevano ricevuto almeno 1.000 mg/die di Metilprednisolone equivalente entro 3 giorni dal ricovero, 53 e 213 pazienti ( età media, 56.7 anni; 152 donne, 57.1% ) sono stati inclusi rispettivamente nei gruppi plasmaferesi e immunoglobulina endovenosa.
La ponderazione della sovrapposizione del punteggio di propensione non ha mostrato differenze significative nei tassi di mortalità ospedaliera tra i gruppi trattati prima con plasmaferesi e immunoglobulina endovenosa ( 18.3% vs 19.5%; odds ratio, OR=0.93; P=0.86 ).
Rispetto al gruppo trattato prima con immunoglobulina endovenosa, il gruppo sottoposto prima a plasmaferesi ha avuto una degenza ospedaliera più lunga ( 45.3 vs 32.8 giorni; differenza, 12.5 giorni; P=0.04 ) e costi medici più elevati ( 34.262 vs 23.054 dollari; differenza, 11.207 dollari; P=0.009 ).
Questo studio di coorte retrospettivo a livello nazionale non ha riscontrato alcun beneficio significativo nel somministrare prima la terapia con plasmaferesi invece dell’immunoglobulina endovenosa dopo un trattamento con corticosteroidi sistemici inefficace nei pazienti con sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Tuttavia, i costi medici e la durata della degenza ospedaliera sono stati maggiori per il gruppo sottoposto prima alla plasmaferesi. ( Xagena2023 )
Miyamoto Y et al, JAMA Dermatol 2023; 159: 481-487
Dermo2023 MalRar2023 Med2023 Farma2023
Indietro
Altri articoli
S-1 adiuvante rispetto all'osservazione nel tumore del tratto biliare resecato: studio JCOG1202, ASCOT
S-1 ha mostrato efficacia promettente con un profilo di tossicità lieve nei pazienti con tumore avanzato delle vie biliari. Lo...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Confronto indiretto aggiustato per la corrispondenza tra la combinazione Pelabresib più Ruxolitinib e la monoterapia con inibitori di JAK nella mielofibrosi
Gli inibitori della Janus chinasi ( JAKi ) Ruxolitinib, Fedratinib e Pacritinib sono l'attuale standard di cura nella mielofibrosi (...
Pemetrexed o Vinorelbina più Cisplatino per il tumore polmonare non-a-piccole cellule non-squamoso in stadio II-IIIA resecato: sopravvivenza globale a 5 anni dello studio JIPANG
JIPANG è uno studio di fase III in aperto che ha valutato l’efficacia di Pemetrexed ( Alimta ) più Cisplatino...
Prevalenza mondiale della sindrome di Stevens-Johnson e della necrolisi epidermica tossica associate agli antibiotici
Gli antibiotici rappresentano un rischio importante per la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica ( SJS/TEN ), che...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Avelumab più Talazoparib nei pazienti con tumori solidi avanzati: studio JAVELIN PARP Medley
I dati preclinici suggeriscono che gli inibitori PARP ( poli-ADP-ribosio polimerasi ) hanno attività sinergica quando combinati con gli inibitori...
Avelumab più Talazoparib nei pazienti con tumori solidi avanzati alterati da BRCA1/2 o ATM: studio JAVELIN BRCA/ATM
Studi preclinici hanno indicato che la combinazione di inibitori PARP ( poli-ADP-ribosio polimerasi ) e inibitori di PD-1 / PD-L1...
Inibitori JAK ed acne come evento avverso
Gli inibitori della Janus chinasi ( JAK ) sono sempre più utilizzati in una vasta gamma di condizioni dermatologiche. Eventi...
Esiti della gravidanza nelle donne con sindrome di Sjögren primaria: studio GR2
Gli esiti avversi della gravidanza nelle donne con sindrome di Sjögren primaria sono stati valutati solo retrospettivamente utilizzando metodi eterogenei...